sabato 10 luglio 2010

Lezioni di Pianto

Qualcuno mi insegni a piangere.
Devo piangere.
Devo addormentarmi piangendo.

E' stata una giornata decisamente NO.
Già ieri sera non ero finita a letto con l'umore al top, e da stamani gli stessi sentimenti sono proseguiti.
Ma non è successo nulla di particolare, si vede che è già il premestruo a scassare i maroni regalandomi scatti di euforia e la piangina nel giro di 5 minuti....
Con questi presupposti vedevo il male da tutte le parti  e dopo comincio con le paturnie ed il vittimismo...
Mi sono sentita emarginata dagli altri.

Quando sento che i colleghi vengono invitati ad una giornata sugli scogli ed a me non dicono niente...
Quando vedo persone con le quali gradirei parlare, ma si nascondono on-line...
Quando vedo che le persone per le quali sono responsabile fanno le furbette e se ne infischiano dei miei insegnamenti...
Quando il ragazzo con cui ho avuto un'avventura 3 sere fa ha cominciato a cagarmi meno di 0....
Ed in più mi ha anche risposto male.

Quindi ho cominciato a lavorare già col giramozza per questi motivi.
E ciliegina sulla torta, mi è toccato il commis più duro di tutti....

E tanto per concludere una giornata già escrementizia di suo, mi sono presa un cazziatone assurdo, inutile ed umiliante da uno dei miei titolari.
Poche volte ero stata trattata così male in tutta la mia vita.
Lì per lì ci sono rimasta solo avvilita, ma poi durante il proseguimento del lavoro mi veniva davvero da piangere e non ho mai provato uno sforzo così grande come trattenere le lacrime fra i clienti....
Il brutto è che se ne sono accorti anche i miei collaboratori, che dopo l'urleria subìta ci erano rimasti tanto male anche nei miei confronti: c'è chi ha cercato di consolarmi, ma ho rifiutato la loro vicinanza perché sentivo il pianto scoppiare e me ne volevo stare da sola.
Sono quindi corsa in bagno, ma prima che entrassi ci si è intrufolato quello dell'avventura di 3 sere fa (che tempismo!) e sono rimasta fuori ad aspettare il mio turno...
Ma in quel momento sono passate due colleghe che mi hanno visto coi lampugioni agli occhi e se c'è un momento in cui non voglio che mi si dica niente e che non voglio essere al centro dell'attenzione è proprio questo...
Quindi sono scappata fuori, a fumarmi sigarette e bere vino bianco alla goccia.
Mi sono sentita sollevata, ma ai tavoli non ci sono più tornata, ho lasciato tutto in mano al commis...

Non vedevo l'ora di andarmene via, in camera, nel mio letto, a piangere liberamente.
Sola.
Quindi mi ero ripromessa di andarmene subito a casa finito il lavoro, e non stare lì a chiacchierare come faccio di solito anche fino alle 3.
Non avevo proprio voglia di discorsi e di ricevere atti di pietismo.
Ma invece mi sono fermata a chiacchierare in disparte con una mia collega e, una volta calmata dopo decine di sigarette, sono riuscita a sfogarmi con lei ed a tirar fuori quello che avevo dentro.
Non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche sentimentale....
Sì perché prima le ho raccontato l'evento che aveva fatto inalberare il mio titolare e lei mi ha risposto che a sbagliare era stato lui  e che tutti i presenti ci erano rimasti veramente a bocca aperta a causa dal trattamento che io avevo ricevuto e che non era stato davvero giusto...
Poi, facendomi promettere di essere estremamente discreta, le ho confessato della mia avventura di 3 sere fa, dato che io il servizio l'ho cominciato già nera a causa di 'sto tizio, non tanto per il titolare.
E' da quando è successo che ho bisogno di parlarne a qualcuno, ma essendo lui mio collaboratore, non mi va di parlarne alle mie colleghe, anche se molto amiche...
Voglio evitare voci, discorsi, sguardi e gelosie.
Ma non trovo disponibili altre persone esterne alla sfera lavorativa con un sfogarmi sulla faccenda, apparentemente nessuno c'è per me quando ne ho bisogno....
E poi da un lato forse è meglio parlarne con una persona che lo conosce.

Lei non era nemmeno tanto stupefatta dalla notizia perché mi ha confessato che l'ha percepito, per dei comportamenti passati ed attuali, ma erano voli pindarici suoi personali e che quindi nessuno sa niente.
Ma avevo proprio bisogno di tirare fuori il rospo perché oggi il tizio mi ha fatto proprio andar di fuori.
Va bene non considerarmi, non parlarmi, non salutarmi nemmeno...
Ma che lui mi debba rispondere male gratuitamente no, dandomi fra l'altro colpe che io non ho.
Se deve fare la vittima, che la faccia a qualcun'altro, non con me.
Ce l'avevo proprio con lui.
Passargli accanto e vedere che si guarda i piedi o fa finta di controllare la cartellina delle prenotazioni è veramente avvilente.
Che se ci sono io presente va via o si siede a 2 metri da me.
Che ha preso in considerazione solo un'altra collega, sua ex ormai sposata con un altro.
Pensavo che fosse maturato ed invece niente...
E' la classica testa di cazzo che fa il sostenuto ed ora il galletto tirandosela, perché di tutti quelli che ci provano con me, lui di sottecchi è riuscito a passare avanti agli altri ed a raccattare definitivamente qualcosa.
Ed il cerchio si ripete.
Li incontro tutti così: insistono per chiappare qualcosa, ma poi non ti cagano più.

Questi uomini che pretendono le storie senza legami, ma poi non riescono a farle nel rispetto dell'altro.
E' disgustoso.
Fare sesso tra amici senza impegno non significa portare per il culo l'altro.
Lo si fa per divertirsi insieme, punto.
Ormai queste cose non mi feriscono più, né più mi sorprendono.

Mi fanno solo cadere le braccia, pensando ad uno di 30 anni si comporta così....

Speechless...

Ritornando a casa in scooter un mini-pinatino me lo sono fatto, ma ho proprio bisogno di buttar fuori le lacrime a catini.
Ora mi metto sù la musica conciliante dei ManOrMouse? e cerco di piangere ed addormentarmi insieme.


A lullaby so soft it'd break your heart

3 commenti:

  1. Insegnerei a piangere volentieri non a te ma a chi ti fa sentire così, due lezioni di papagne in faccia e vedi che poi canta anche la mazurka a singhiozzi >.<
    Un abbraccione x

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  2. Sono entrata per caso nel tuo blog, e mi sono imbattuta in questo post. Sono una ventenne che conta nel suo patrimonio sentimentale meno di quattro storie, delle quali solo due degne da chiamare storie... Dunque non credo di poterti dar nessun consiglio sul come vivere i rapporti con gli uomini (riesco a fatica a capire come si faccia a vivere i rapporti con le persone), e non credo neanche di essere in grado di insegnarti a piangere. Anzi, ti scrivo solo per dirti che neanche io ci riesco, da un anno. E ne ho proprio bisogno, ma come faccio a scegliere la ragione? Ho l'imbarazzo della scelta...
    Un saluto :)

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  3. Ciao cara, io ora ho imparato a piangere...
    Purtroppo o per fortuna non lo so.

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