martedì 15 giugno 2010

Che mi dite della partita?

Io poi manco l'ho guardata...
O meglio: il televisore era acceso su Rai1 ma ero troppo incavolata e triste per guardare la partita.
Mentre i giocatori correvano, io ero a girottolare online, cercando distrazione.
In sostanza della partita non so niente...
Ho assistito ai goal e non mi hanno emozionato per niente.
Nè per quello preso, nè per quello fatto.
Indifferenza per l'evento: totale.


E' la prima volta che seguo una partita degli Azzurri con così poco entusiasmo.
Già accuso molto la mancanza delle 3 voci della Gialappa's...
...Poi, se ci si mettono anche gli amici...
O dovrei chiamarli "amici"?

E sì, perché come ieri avevo preventivato sono stata lasciata sola a casa.
Dopo un week-end in cui ho chiesto se avremmo fatto qualcosa tutti insieme il giorno della partita almeno 3 volte e mi è stato risposto "Sì! Sì!", dopo che mi sono tenuta libera, rifiutando altri impegni, pur di stare con loro: questo è il risultato.
A casa da sola.
Non vi dico quanto ci sono rimasta male, c'ho il rospo in gola sempre adesso.
Mi vien da piangere.

Ma non tanto per la partita, anche se l'ho presa in quel posto in un modo proprio maleducato, ma per un insieme di cose che sto subendo ultimamente, ingiuste e poco carine, ed il vaso è traboccato.

C'è troppa incoerenza fra il dire ed il fare di quelle persone che mi fanno pensare che la bontà sia solo apparente, ma sotto sotto scorrano fiumi di falsità.
Apparentemente c'è chi ha premura di informarsi quando sono libera dal lavoro per incontrarmi e per organizzare riunioni nei giorni in cui posso parteciparvi.
Poi saltano fuori cosucce del tipo: sms in cui mi si avverte che non escono e la sera dopo vengo a sapere che invece erano in piazza; mi si fa aspettare anche 1 ora e passa da sola al bar, riunioni che di tutti i giorni liberi che ho vengono fissate guarda caso nel giorno in cui lavoro; addirittura sono venuta a sapere di una riunione organizzata senza dirmi niente che fra l'altro mi è stata tenuta nascosta (lo so perché l'amico tontolone se l'è fatta sfuggire); fra l'altro senza nemmeno aggiornarmi sulle novità organizzative di progetti a cui "dovrei" fare parte; vogliono che partecipi a taluni progetti e poi non mi si informa su cosa devo fare e quando partire, oltre a non aggiornarmi, e l'ultima volta mi sono sentita una cacchina perché chi di diritto mi ha giustamente chiesto se avevo fatto un lavoro che mi spettava, ed io sono caduta dalle nuvole perché non sapevo di cosa stasse minimamente parlando.
Dovevo fare un lavoro, ma non lo sapevo: bello vero?
Nessuno mi ha reso partecipe, mi hanno fatto sentire umiliata, una nullità per non aver fatto il mio dovere, e sono stata costretta a malincuore ad arrampicarmi un po' sugli specchi con questa persona che mi ha fatto la domanda.

Oppure, in conclusione: succede come questa volta, mi si fa tenere libera in attesa per poi essere bidonata in un modo veramente avvilente ed umiliante.
Mi è stato detto che avremmo fatto qualcosa insieme...
Mi sono tenuta libera per questo motivo...
Quando ho chiesto delucidazioni organizzative della serata mi è stato risposto con un sms criptico del quale non ho capito il significato e nel quale mi si diceva che mi avrebbero chiamata più tardi...
Nessuno mi ha chiamata e, aspettando come un'idiota, ho perso l'occasione di organizzarmi per altro.
Ho provato a contattare un'altra persona del gruppo, che però mi dice che era occupata con altro concludendo con un "pensavo che tu lo sapessi".
Con quella frase sono andata di fuori, non c'ho visto più ed è stato il momento in cui ho realizzato che mi si stava prendendo per i fondelli.
Come "pensavo che tu lo sapessi" ???
Non mi si dice niente, se non di qualche aggiornamento sull'amministrazione comunale che a mala pena mi interessano, come faccio a sapere queste cose se non mi si prende mai in considerazione?
Ecccccccchecazzo!

Ci si ritrova al punto dell'anno scorso: comincio ad assentarmi causa ritmi lavorativi che aumentano e succedono le magagne.
Quando sono presenza fissa nel gruppo perché libera da impegni sono integrata, appena mi assento nessuno si ricorda di me.
E' amicizia questa?
Si sente la mia mancanza solo quando mi si vede, perché solo in quel momento ci si accorge che esisto anch'io?
E quando non ci sono? Chisenefrega?
No, grazie.
Questa non è ciò che io chiamo amicizia.
Mi si stanno rovinando i miei ultimi giorni liberi che avrò da qui a settembre.
Giorni che avrei voluto fossero ilari e pieni d'uscite.
Invece mi ritrovo qui a piangerci sù.

Sono stufa, ma ho una dignità e nelle relazioni di ogni tipo sono drastica.
Anche se ci sto male, mi organizzerò a stare a casa in queste sere, o per lo meno proverò ad uscire con qualcun altro (ma sarà difficile...) : a questo punto meglio a casa che in giro ad incazzarsi.
Proprio non c'ho voglia di vederli, desidero solo evitarli al momento.
Ciò significa che non li rivedrò più fino ad ottobre.
Avro' tutto il tempo per riflettere sulla cosa quindi.
E decidere sul da farsi.

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