sabato 19 giugno 2010

19.06.96: per ricordare.

Certo fa effetto affacciarsi alla finestra e vedere questo tempaccio proprio per il 14° anniversario dell'alluvione.
Nemmeno a farlo apposta...



Voi dove eravate quel giorno in cui la montagna scoppiò?
 
Io ero tranquilla tranquilla a guardare un film da un'amica, quando a casa sua telefona mia madre preoccupata per dirmi di correre subito a casa perché fuori c'era il finimondo.
Nella tranquilla oasi del giardino della mia amica per la via di Capezzano Monte tutto era tranquillo e non potevamo presagire niente di quel pandemonio.
Ma mi bastò passare dal Ponte della Madonnina per capire la gravità del danno: traffico, forze dell'ordine, gente che correva. Non mi scorderò mai il rumore dei tanti elicotteri che sorvolavano la zona.
Ed una volta arrivata a casa mi ricordo l'ansia per le linee telefoniche che non funzionavano ed il pensiero che andava alla mie amiche dell'Alta Versilia, vittime dell'onda fangosa.
Salvate dagli elicotteri che le hanno pescate direttamente dal tetto della propria casa, abbandonando al flusso devastatore ogni bene personale e materiale.
Per poi rivederle alcune il giorno dopo nei telegiornali, in un campo come profughe...

E passati i giorni di lutto e preoccupazione collettiva, non fu facile ritornare alla vita di prima, anche nelle piccole cose: il divieto di fare il bagno al mare, che cosa surreale era...
Come il cambio abitiduni. I nostri pomeriggi adolescenziali non erano più riempiti da una partita a ping-pong in spiaggia, ma nell'andare a spalare il fango.
Quel fango rosso e corposo, che macchiava in modo indelebile sia gli abiti che l'anima.

Preso da WIKI:
"L'alluvione della Versilia è stata causata da un fenomeno temporalesco particolarmente violento, nel passaggio tra primavera e estate, che colpì la zona della Versilia in Toscana il 19 giugno 1996.

Fatti precedenti l'evento

Il mattino del 19 giugno 1996 il cielo della Versilia era terso: le previsioni davano infatti cielo sereno o poco nuvoloso. In realtà era in atto sulle creste delle Alpi Apuane uno scontro di aria fredda proveniente da Nord con l’aria calda umida proveniente dalla costa, provocando così una rapidissima evoluzione meteorologica e creando così una apparentemente modesta cella temporalesca (alta però 12 km e larga sì e no la metà), molto carica di precipitazioni (temporale convettivo). Violentissimi nubifragi si scatenarono così a partire dal primo mattino sulle Alpi Apuane interessando tutto l’alto bacino dei torrenti Serra e Vezza (questi ultimi confluenti in un unico corso d’acqua a Seravezza detto fiume Versilia) sullo spartiacque occidentale e tutta la parte alta del bacino del torrente Turrite di Garfagnana sullo spartiacque orientale. Le precipitazioni interessarono anche parte del bacino del fiume Camaiore. Tutto questo mentre sulla piana della Versilia cadevano soltanto poche gocce di pioggia. In breve le straordinarie precipitazioni (con punte di oltre 150 mm in un’ora sull’alto bacino del Vezza) causarono svariati smottamenti e i corsi d’acqua si ingrossarono rapidamente. A fronte di una breve pausa verso la tarda mattinata le piogge ripresero ancora più intense nell’arco che va da mezzogiorno sino al primo pomeriggio e qui si scatenò il diluvio. A ciò, copiosissimi boati scossero le montagne e i valloni nei pressi del paese di Cardoso dove vari torrenti minori danno origine presso l’abitato al torrente Vezza.
Intanto in pianura nessuno poteva lontanamente prevedere quanto stava accadendo: nella zona di Viareggio e Pietrasanta, presso il breve tratto di pianura del fiume Versilia erano caduti appena 5-10 mm di pioggia. Nel frattempo la protezione civile si premurò verso le 14:00 di controllare i valori pluviometrici sulle Alpi Apuane scoprendo che uno degli idrometri presso il centro di Pomezzana nell’alta valle del torrente Vezza registrava un valore cumulativo di precipitazioni da record, con 440 mm in appena 8 ore e una punta massima di 157mm in un’ora. Nel timore di qualche onda di piena improvvisa, vennero subito controllati i livelli dei fiumi, soprattutto il Versilia, ma ad una prima osservazione lo stesso risultò, dopo la grossa onda di piena del mattino, ingannevolmente in calo.

Ore 13:00: il disastro

Cardoso è stato il paese più colpito dall'alluvione
In realtà il disastro si era già compiuto e una enorme piena stava per giungere sul fiume Versilia. Verso le 13:00, in alta valle il torrente Vezza dava inizio alla sua corsa devastante: a Cardoso, a detta di testimoni, i boati dalle montagne si fecero sempre più forti dopodiché nel giro di pochi istanti ripetute ondate di acqua, fango e detriti alte fino 4-5 metri provenienti dai valloni dei torrenti confluenti presso il paese lo investirono distruggendolo quasi completamente.
Già dal mattino le fortissime piogge, unite alla siccità che da mesi affliggevano la zona avevano reso ancora più fragile la natura già instabile delle cime Apuane: enormi frane di terra, detriti e tronchi avevano bloccato con sbarramenti temporanei tutte le valli dei corsi d’acqua a monte di Cardoso creando svariati bacini di acqua effimeri che cedendo poi insieme nel primo pomeriggio hanno dato luogo a onde di piena catastrofiche. Nel frattempo così, dopo aver distrutto Cardoso, i corsi d’acqua nel loro confluire diedero luogo ad una piena violentissima del torrente Vezza. Nella sua corsa verso valle il torrente investì il centro di Ponte Stazzemese giungendo a lambire il 2° piano delle abitazioni e distruggendo un intero albergo. Da qui scesero al Vezza da ogni valle laterale onde d’acqua che lo alimentarono sempre più. La piena giunse così a Ruosina dove sommerse tutto il paese, cancellando quasi completamente la strada di fondovalle. Verso le 15:00 venne investita da 3 metri d’acqua la cittadina di Seravezza. Qui il Vezza ricevette anche la piena del Serra e proseguì come fiume Versilia mandando in avaria l’idrometro quando arrivò a segnare i 4,50m sopra lo zero. La piena (con un picco di portata stimato in seguito all'evento pari 571 m3/s, valore eccezionale per un fiume modesto come il Versilia) spazzò via tutti i ponti nei pressi dei centri di Ripa, Corvaia, Vallecchia trovando sbocco in pianura e giungendo presso la periferia ovest della città di Pietrasanta dove sfondò un ampio tratto dell'argine sinistro in località La Rotta, inondando mezza città.
Nel frattempo la tragedia aveva colpito anche il versante orientale delle Apuane in Garfagnana: nell’alta valle del torrente Turrite il centro di Fornovolasco venne letteralmente devastato dalla piena del corso d’acqua. Più a valle invece i danni furono minimi grazie alla presenza di un lago artificiale sul corso d’acqua che, completamente vuoto per manutenzione, fu in grado di accogliere frenandone l’impeto gran parte della piena salvando il centro situato più a valle di Gallicano. Verso le 18:00 il pluviometro di Pomezzana mostrò un valore cumulativo di precipitazioni pari a 478 mm di pioggia in 13 ore. Quello di Fornovolasco 408 mm.
Questa tragedia, considerata come una delle peggiori alluvioni che abbia mai colpito la Toscana dopo l'alluvione di Firenze del 1966, causò anche un pesante bilancio di vittime: 14 morti, quasi tutti a Cardoso ."

Per celebrare il 14° anniversario dell'alluvione è stata organizzato questo evento col seguente programma, atto anche a festeggiare l' apertura del nuovo palazzetto dello sport nato grazie all'amministrazione del sindaco Michele Silicani:


ORE 9,30 MARZOCCHINO SCUOLE ELEMENTARI
GIORNATA DELLA MEMORIA DELL'ALLUVIONE 1996 
ORE 13,50 CHIESE DELLA VERSILIA
SUONO DELLE CAMPANE DELLA CHIESA DI CARDOSO E DELLE CHIESE VERSILIESI 
ORE 18,00 INAUGURAZIONE "PALAZZETTO DEL CARDOSO"
SALUTI:
SINDACO DI STAZZEMA, ING. MICHELE SILICANI
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, DOTT. STEFANO BACCELLI
INTERVENGONO: ON. PAOLO FONTANELLI
MAURIZIO VERONA, PRESIDENTE UNIONE DEI COMUNI
ELVEZIO GALANTI, DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE
PIERO MOSCARDINI, DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE
ORE 19,00 PRUNO - PIAZZA DELLA PIEVE
CONCERTO 
ORE 19,30 CINQUALE - FOCE FIUME VERSILIA
PARTENZA TEDOFORI  
ORE 20,00 PIETRASANTA - VIA SAN BARTOLOMEO LOC. LA ROTTA
DEPOSIZIONE CORONA DI ALLORO 
ORE 21,15
ARRIVO DELLA STAFFETTA E PARTENZA FIACCOLATA
ORE 22,00 MESSA
CHIESA DI CARDOSO


DOMENICA 20 GIUGNO 2010 - VIAREGGIO
8,30 PARTENZA CICLOPEDATA
10,30 ARRIVO A PRUNO
11,15 PREMIAZIONE

4 commenti:

  1. Me lo ricordo bene anche io quel giorno. Ero a casa mia, era il primo pomeriggio, quando vidi dal terrazzo l'acqua del fiume che invadeva tutto. E ricordo casa mia allagata al piano terra e tutto il giardino, e lo studio di mio padre, una cantina al pian terreno, con l'acqua che arrivava a mezza coscia. E poi giorni a spalare il fango, a pulire, fango che non veniva via, sembrava colla, più spalavi e più sembrava aumentare.
    E alcune persone che conoscevo che morirono quel giorno.
    Ricordo anche la notte di quel giorno. Senza elettricità, al buio con le candele, stralunati ad ascoltare la mia radiolina a batterie per sapere le notizie, quasi come uno scenario di guerra....
    Niccolò

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  2. Uh...Non mi immaginavo che eri stato così colpito!

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  3. Beh, l'argine ruppe in via torraccia se ricordi, e se non c'era il sottopassaggio a incanalare molta acqua sarebbe arrivata in centro pietrasanta probabilmente. comunque in confronto ad altre persone del mio quartiere, io non ebbi tantissimi danni, ci fu chi ebbe la casa completamente allagata. però fu un'estate travagliata sicuramente.
    Niccolò

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  4. È stato devastante.....io non c'ero...ma ho visto cosa è accaduto....una simile tragedia qui da noi in Versilia non ci credo ancora

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