martedì 16 febbraio 2010

'Sti uomini....

Ok, mi ero promessa di non parlare di questa cosa, ma ora me ne sbatto altamente...

Caro Ciccio, dopo un anno che c'hai provato in tutti in modi ce l'hai fatta ad avermi.
Hai avuto fortuna.
Perché mi hai beccato in un giorno capitanato dagli ormoni vispi e dalla voglia di distrarmi da un altro ragazzo.
Del quale fra l'altro ti avevo parlato.
Solo per questo: i tuoi conigli dal cilindro non mi hanno assolutamente convinta, come forse credevi te.
Sei stato fortunato: a cose normali non ti avrei considerato minimamente.

Quindi, a me non me ne frega proprio nulla se tu non mi consideri, anzi.
In quella fredda notte insieme mi hai fatto capire molte cose: che non sei un gentleman, che non sei attento ai miei bisogni, che non hai rispetto, che non ascolti quanto ti si parla.
Che sei un farfallone ed un lumacone.
E non sei nemmeno un amico, quando per mesi hai fatto finta di essere tale.
Con me, ti sei scavato la fossa da solo.
E che non ti meritavi di essere partecipe della mia vita, lo sapevo da tempo.

PUFF!

Quando sei sparito mesi fa non ho mai sentito la tua mancanza, come del resto non la sento adesso.
Anzi, se tu te ne fossi stato nel tuo angolino col broncio non avrei sentito la differenza.
Non dico che la cosa non sarebbe dovuta accadere, ma il contrario: la nostra avventura mi ha fatto capire molte cose di te (negative) ma molte più su di me (positive): conferme che aspettavo da anni.

Ma gli uomini come te son tutto uguali: volete le avventure, ma non le sapete gestire nel rispetto dell'altra persona.
Sono la prima a dire che una storia di sesso sano fa solo bene e non ci trovo nulla di male in due amici che ogni tanto strombazzano.
Ma tu non sei proprio capace.

Quindi aria.

Forse credi di essere ganzo a non farti sentire per mesi, ma a me fai solo un favore.
Chissà che hai pensato quando ci siamo incontrati, dopo un mese, per caso, per 5 minuti.
Mi parevi molto tranquillo e sei stato anche gentile.
Il bello che nello stesso giorno ti ho visto altre 4 volte, ed ho fatto finta di non vederti.
E mi sono fermata a parlare per cortesia perché a me, in tutta onestà, non me ne fregava né di sapere come stavi né cosa facevi.

Mi hai promesso mare e monti per amicizia.
Ed io non me ne sono mai approfittata.
Ed il giorno in cui ti chiedo un micro-favore, non mi consideri nemmeno di striscio.




Ma vai a cagare.

1 commento:

  1. Sarò scemo, ma non posso non ammettere che, dopo tutta la tirata assai seria, il " ma vai a cagare" finale e isolato dal resto del testo, come chiusa, è un esilarante colpo di genio.... :)

    Niccolò

    RispondiElimina