lunedì 8 marzo 2010

Giornata Internazionale della Donna

L'8 Marzo, comunemente detto Festa della Donna.
Con il nome "festa" secondo me si è andato a denigrare il vero significato dell'evento, che originariamente si chiama invece "Giornata Internazionale della Donna".
E non c'è proprio niente da festeggiare...
Soprattutto in Italia.
Questo giorno è nato atto a celebrare la donna nelle sue conquiste sociali, politiche ed economiche, ma anche per ricordare le discriminazioni e le violenze che oggigiorno le donne continuano a subire in ogni parte del mondo.

 Noi viviamo in un Paese dove la donna è sempre maschilisticamente vista come un oggetto. In cui la si giudica a seconda dell'aspetto fisico. Dove una Velina ha più successo di una Giornalista ed è la prima che viene considerato un modello da seguire...

In un Paese dove in media 7 donne al giorno subiscono violenze, molestie e soprusi, l'82% delle quali vengono effettuate da familiari, amici, colleghi.
Quindi ribadisco: non c'è proprio niente da festeggiare.
La Festa è diventata Ipocrisia.

In Italia questa celebrazione è nata negli anni 20 con un significato ed una connotazione politica, mirata a lottare ed esaltare il ruolo della donna che stava facendo più conquiste, rivoluzionando standard maschilisti.
Era una manifestazione del Progresso, che oggi invece è regredita, come il ruolo generale della donna nella nostra società, in cui anche l'8 marzo ormai è diventato un'immagine della nostra realtà: la regressione è vista come "festa" e la donna va a ridicolizzarsi ubriacandosi ed a vedere spogliarelli maschili.

Non ho nulla contro questo evento: non lo festeggio, ma mi piacerebbe uscire con le mie amiche per un'allegra serata di chiacchiere, in cui si espongono i propri problemi, i propri sogni, le proprie ambizione e nel ricordarci quanto fantastiche siamo nel nostro piccolo e nella vita di tutti i giorni.

Alle mie amiche, che sono tutte Donne (sì, con la D maiuscola) forti, emancipate, di successo, non sottomesse ed al passo coi tempi, dedico questa:
















E che il giallo vispo della mimosa possa infondervi allegria e voglia di fare, voglia di migliorare e la consapevolezza di essere donne meravigliose.
Con in pugno il mondo.
Basta volerlo.

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