martedì 2 marzo 2010

Andare o non andare?

Mi è stato proposto di andare fuori per un week-end con qualche amico...
Non so se andarci oppure no.
A cose normali avrei dato una risposta affermativa sin da subito, ma visto gli ultimi risvolti, non ne sono così tanto sicura...
In questo periodo è proprio la sfera dell'amicizia che mi fa piovere addosso tanti punti interrogativi e tanti pensieri negativi.
Chi mi fa sentire una cacchina, chi mi fa sentire considerata meno di niente.
Ed il malumore mi fa divenire puntigliosa e polemica.
E questo comportamento mi fa venire il timore di poter creare dei casini, magari nati dal niente o che possono portare ad ulteriori magagne.
Non so come comportarmi.
Da un lato ho bisogno d'uscire, da un lato sento istintivamente che mi sto eclissando dagli altri.

Vedo poco appoggio da parte di queste persone, anche se sono a conoscenza della situazione che sto vivendo adesso.
Per carità, non voglio fare di tutt'erba un fascio e c'è chi, nel suo piccolo, mi dimostra che vuole farmi parlare e distrarmi, e lo apprezzo molto.
Ma forse non è fatto nel modo in cui avrei bisogno.
Forse non so bene nemmeno io cosa mi aspetto dalle persone e cosa potrebbe farmi stare meglio, sono assai confusa. Può essere che sia proprio questo il nocciolo.
Al momento sento che sto bene solo quando sono fuori di casa. Punto.
Mi svago meglio.
Però, gira che ti rigira, finisco spesso le serate a casa da sola, pure nel week-end.
Quando c'è invece chi esce tutte le sere.
Non mi sento aiutata da questo punto di vista, ma non chiedo niente, perché mi rendo conto anche degli impegni altrui, che la gente non può essere sempre lì per me, ci mancherebbe...
Ma qualche piccola accortezza in più mi piacerebbe.
Tipo: propongo cose e vedo che non gliene frega niente a nessuno di quello che voglio fare io.
Per carità, se il gruppo fa qualcosa vengo sempre chiamata, ma nessuno che mi dica mai "Cosa ti va di fare?"...No, è sempre un "Noi si fa questo: vieni?". E' sempre un aggregarsi agli altri: gli altri decidono, ed io mi devo adattare. Se mi va bene ok, sennò ciao.
E mi ci sono anche messa a provare ad organizzare una serata, per poi sentirmi dire "Ah, si fa quello...Allora no non esco...Ah, ma ci sei solo te? Allora non esco"...
Veramente demoralizzante ed avvilente.
Risultato: è da tutto l'inverno che faccio cose che non mi va di fare solo per non stare in casa. E talvolta mi tocca stare a casa comunque perché vengono organizzate cose poco comode per i miei orari.

Il bello è che io ho più 4 finesettimana liberi, poi sarò occupata fino ad ottobre.
Visto che è tutta un'invernata che mi adeguo, mi farebbe piacere che gli altri mi venissero un po' incontro, soprattutto in questo periodo che l'umore è quel che è, ma stavolta con fatti veri e propri. Sì, perché a parole ci arrivano, e ciò mi fa arrabbiare ancora di più: vedo che il problema è carpito da loro, ma poi non si fa niente per risolverlo: quindi presumo proprio che non gliene freghi nulla.
Quelle tristesse.
Ed anche questo è un bel dilemma: continuare a fare cose che non mi divertono pur di non stare a casa, o organizzarmi a passare le serate in casa con qualcosa che mi distragga?
Non so proprio cosa sia peggio...
Perché in ogni caso mi sento triste e lasciata da sola.
Era da anni che non sentivo così.
Così male.
Veramente, si deve sempre contare solo su noi stessi, mai aspettare che siano gli altri ad aiutarti.
Lo avevo imparato, accidenti a me...
Ora devo riallenarmi a pensare che solo io posso aiutarmi.
Devo solo trovare la forza.

Ritornando al viaggio.
Penso che questo week-end fuori sia un'ottima soluzione per staccare un po' e per stare di più con qualche amico, condividendo esperienze e di conseguenza diventare più uniti.
D'altro canto vedo questo viaggetto come una grande stancata: 3 ore di macchina di sabato pomeriggio, ed altre 3 il pomeriggio dopo. Già mi sento debole dentro e fuori in questi giorni...Non so se questa gita possa sfiancarmi ancora di più.
In più, ci saranno delle persone con le quali non ho voglia di passare 24 ore intere fianco al fianco. Non tanto per la mancanza di piacere, ma piuttosto per paura che mi facciano saltare i nervi e creare una situazione pesante sia per me che per le altre persone presenti.

Se resto a casa però, quali saranno le conseguenze?
Presumo un sabato ed una domenica passate interamente in casa.
Non so cosa sia peggio visto l'umore di questi giorni: stare chiusa in casa da sola a logorarmi o passare 24 ore con delle persone con cui non ho caro spendere tutto quel tempo?
Bel dilemma...
Non so cosa fare.
Son sicura che sto buttando via l'ultimo mio mese libero, come ho buttato via quasi tutto l'inverno.

Son sempre in tempo a cambiare idea, ma ora come ora, penso di non accettare l'invito.

1 commento:

  1. Forza! E insisto: "...And I'll keep this world from draggin' me down, no i wont back down" :-)
    Ah, io andrei comunque.
    Niccolò

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